Comunicazione | Come migliorare la diffusione di un post

Gli algoritmi di scoring nei social network

L'aspetto più interessante degli algoritmi di scoring è la loro capacità di imparare in continuazione e migliorare se stessi come se usassero la tecnica Kaizen. In realtà, la usano. Gli algoritmi di scoring acquisiscono informazioni poco alla volta.

Era il 21 Aprile del 2010, quando Facebook, ancora sulla cresta dell'onda, presentò il suo algoritmo “EdgeRank” progettato per ottimizzare il crescente flusso di informazioni intercettando i post più interessanti e rilevanti possibili da proporre lungo lo stream degli utenti.

In cinque anni sono cambiate moltissime cose, dall'affermazione di nuovi social network alla crescita esponenziale dei fruitori delle piattaforme “social” e l'esigenza di mostrare agli utenti i post più adatti ai loro interessi è diventata via via più critica, tanto che sempre più social network adottano strumenti software in grado di “filtrare” i contenuti analizzando costantemente l'attività di ogni singolo utente.

Molto più recente è l'approccio di Twitter alla medesima problematica ma l'obiettivo è sempre lo stesso proporre agli utenti un flusso di informazioni personalizzato e rilevante al fine di stimolare la permanenza ed il ritorno sul sito cinguettante.

Con questo articolo intendiamo illustrare il funzionamento degli algoritmi di Scoring e di come essi influenzino la reale comunicazione tra tutti i soggetti coinvolti.

 

Come funziona un algoritmo di scoring?

Gli algoritmi di scoring sono uno strumento fondamentale, usati fin da principio anche dai motori di ricerca (primo fra tutti Google) e funzionano analizzando stratosferiche quantità di dati con l'obiettivo di catalogarli ed assegnare un punteggio di qualità e pertinenza in relazione a temi e argomenti in pieno stile Big Data.
Tale punteggio, una volta incrociato con le innumerevoli quantità di informazioni acquisite su un utente, permette di costruire uno stream personalizzato in base ai gusti e agli interessi dell'utente in questione.

L'aspetto più interessante degli algoritmi di scoring è la loro capacità di imparare in continuazione e migliorare se stessi come se usassero la tecnica Kaizen. In realtà, la usano. Gli algoritmi di scoring acquisiscono informazioni poco alla volta ed accrescendo il loro database di informazioni ne traggono schemi conoscitivi e correlazioni sempre più precisi.

In qualche modo le logiche dell'apprendimento algoritmico sono molto simili a quelle dell'apprendimento umano: accrescere le proprie esperienze per diventare migliori ed ampliare le proprie conoscenze.

Quali parametri vengono utilizzati?

In un vecchio articolo sull'Edgerank spiegavamo già quali sono i principali parametri utilizzati dall'algoritmo di Facebook che in questi anni saranno stati sicuramente arricchiti di nuove funzionalità e dozzine di nuovi segnali.

Non è da escludere l'utilizzo della posizione fisica (tramite GPS o euristica sugli Access Point Wifi) oltre che l'attività di comunicazione privata come chat (singole o di gruppo) e gruppi pubblici o segreti. Come già detto, tali algoritmi applicano una politica di “miglioramento continuo” ed alla stessa maniera gli ingegneri che li plasmano aggiungono nuove funzionalità sempre più utili e precise. In questa maniera non dovrai sbalordirti se Facebook nei prossimi giorni ti proporrà tra gli amici una persona che hai incontrato casualmente sull'autobus oppure era seduta accanto a te in un Fast Food.

Come comportarsi per raggiungere un pubblico maggiore?

Dove proliferano algoritmi proliferano gruppi di persone intenzionati ad “aggirarli” facendoli comportare a proprio piacimento (fino al possibile). Ma quando la complessità di un algoritmo raggiunge livelli notevoli, diventa sempre più difficile conoscerne e prevederne i comportamenti.

A cinque anni dalla nascita dell'Edgerank, il numero di informazioni impiegato da questo algoritmo sarà cresciuto talmente tanto da rendere improduttiva qualsiasi ricerca in tal campo anche perché l'algoritmo diventa tanto più preciso quanti sono gli utenti attivi sul network, potendo contare sull'effetto rete che ne migliora la precisione di ordini di grandezza.

A questo punto l'unica strada da seguire resta quella del buon senso ispirandosi al più che diffuso trend di aggiornare in fretta la propria cerchia di amici o di seguaci seguendo queste semplici linee guida:

  • Cosa interessa realmente ai tuoi utenti?
  • Quanto sono attivi i tuoi utenti? Ci sono margini di miglioramento?
  • Pubblichi qualcosa di ironico e divertente di tanto in tanto? Una risata fa sempre bene :)
  • Hai fissato i tuoi obiettivi realizzando un tuo piano strategico per le attività di Social Media Marketing?

Seguendo questi semplici consigli potrai migliorare pian piano il livello di reattività e coinvolgimento dei tuoi utenti ma non scordarti di seguire le linee guida per una comunicazione efficace. Puoi approfondire l'argomento “comunicazione” leggendo l'articolo Buone storie per i tuoi utenti pubblicato sul numero 1 di Fareweb news.

Buon lavoro!

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