Opportunità | Mindfulness: che cos’è? A cosa serve? E’ possibile attuarla sul luogo di lavoro?

Oggigiorno si sente sempre più spesso parlare di “Mindfulness”. Ma cosa significa questo termine? Cosa si vuole indicare con esso? Scopriamolo insieme in questo articolo dedicato a questa nuova consapevolezza che sta entrando sempre più nella vita dei nostri giorni e che mira a cambiarla in modo costruttivo e positivo

La Mindfulness, una nuova consapevolezza entra nel luogo di lavoro

“Se hai ragione, non hai bisogno di gridare.”

Proverbio zen

In inglese, in senso stretto e letterale, il termine “Mindfulness” significa “consapevolezza”. Tuttavia, in senso più ampio, mindfulness vuol dire saper cogliere l’attimo, prestare attenzione al momento presente, al qui e ora, in un modo molto particolare, con una certa intenzione e in maniera non giudicante.

L’approccio della mindfulness è basato proprio sulla meditazione di consapevolezza, una delle principali tradizione meditative del buddhismo classico, e consiste nel proporre un livello introduttivo, iniziale di pratica di meditazione che sia adeguato e adatto a contesti quotidiani, alla nostra esperienza di vita normale, e quindi anche al luogo di lavoro.

Questo non significa che dobbiamo portarci tutto l’occorrente per fare yoga in ufficio, anche se non sarebbe poi così sbagliato ma significa “sapersi ascoltare e sapere ascoltare gli altri”. Difatti, quello della mindfulness è un approccio che può, di certo, aiutarci a metterci in una diversa relazione col disagio, che prima o dopo, tutti sperimentiamo.

La mindfulness non è una tecnica di rilassamento. Non è un modo per entrare in qualche forma di trance, né per svuotare la mente. Non è una modalità per garantirsi una sorta di benessere psicofisico e non è nemmeno una forma di “buonismo” che ci spinge ad accettare tutto, ad accogliere acriticamente quello che ci accade, in breve ad essere passivi.

A questo punto, la domanda sorge spontanea. La mindfulness potrebbe entrare nel mondo di lavoro? Potrebbe aiutare a rendere i rapporti di lavoro più fluidi e sereni?

La risposta è: “Certo che sì!”

Cercare di rilassarci, non percependo il luogo di lavoro come un ring in cui c’è un vinto e un vincitore, ma come un giardino in cui i bambini giocano in armonia e si divertono a fare il giro girotondo, l’altalena, lo scivolo.

 

Dobbiamo, innanzitutto, concentrarci su noi stessi, sulle nostre emozioni e sulle nostre percezioni.

Concentrarci sugli altri, sul nostro interlocutore/interlocutrice, è già questo un modo semplice per attuare la mindfulness in ufficio e sul nostro luogo di lavoro, qualunque esso sia.

Saremo così in grado di ascoltare gli altri, soltanto quando impareremo a comprendere davvero come ci sentiamo in questo momento e quali sono le emozioni che stanno guidando le nostre parole e le nostre azioni.

Cercare di comprendere quali sono le nostre emozioni e i nostri pensieri in questo momento, nel “qui e ora oraziano”, da dove esse nascono, cosa possiamo fare per risolvere i problemi che si presentano davanti a noi e cosa possiamo trarre di positivo da ciò che proviamo o che pensiamo, è questo il mood giusto da avere quando ci si lascia dietro la porta di casa e si varca quella del nostro luogo di lavoro.

Proviamo a lavorare con più mindfulness e tutti saremo molto più felici con noi stessi e con gli altri.

You got the power :)

 

 di Silvia Buda

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