Informazione digitale a cura di Netdesign
Il miglior risultato per un maestro è poter dire che i suoi bambini stanno lavorando come se lui non esistesse”.
Maria Montessori
Il metodo Montessori e le scuole montessoriane come nuova tipologia dell'insegnamento attivo per formare i bambini ad elaborare soluzioni proprie.
Il Metodo Montessori è un sistema educativo sviluppato da Maria Montessori, praticato in più di 60.000 scuole in tutto il mondo, che mette al centro il bambino, come essere completo, capace di sviluppare energie creative e che segue la sua educazione fino ai 18 anni di età.
Il metodo si basa sull'indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.
Si tratta di un metodo che insegna l'autonomia e che si può sintetizzare nella frase di Maria Montessori: “Aiutami a fare da solo” e che soprattutto non prevede regole, che sono“poche, chiare e sostenibili”. Perfino l'arredamento delle scuole che aderiscono al metodo montessoriano è studiato nei minimi dettagli, proprio per consentire al bambino di integrarsi al meglio nell'ambiente circostante.
Al centro di tutto c'è lo spirito di condivisione e l'aiuto reciproco in classe. Il bambino è così messo nelle condizioni di studiare al meglio e di imparare quante più cose possibili attraverso un apprendimento attivo, che mette in primo piano la pratica, invece della teoria. Ma prima di andare avanti, vediamo un po' di storia...
Maria Montessori comincia a sviluppare la sua filosofia ed il suo metodo nel lontano 1897, frequentando i corsi di pedagogia presso l'Università di Roma, certo i tempi non furono a suo favore, perché trovò nel suo percorso di donna, studiosa, medico e pedagogista non pochi ostacoli. Fu nel 1907 che ebbe l'opportunità e la fortuna di aprire la sua prima classe, chiamata "La casa dei bambini", in un edificio popolare di Roma, nel quartiere di San Lorenzo.
Fin dall'inizio, la Montessori ha fondato il suo lavoro sulle sue osservazioni dei bambini e sulla sperimentazione con l'ambiente, con i materiali e con le lezioni a loro disposizione e proprio per questo motivo, il metodo di Maria Montessori è
spesso indicato come "pedagogia scientifica".
Purtroppo se Maria Montessori è stata una donna forte sul fronte del lavoro e dell'impegno sociale, non è accaduto lo stesso per quanto riguarda la sua vita privata.
Il suo rapporto con gli uomini non è stato affatto rosa e fiori, anzi. Li considerò sempre come un ostacolo per lei e li escluse letteralmente dalla sua vita privata.
Nonostante ciò, Maria Montessori è stata la prima dottoressa d'Italia, infatti si laurea nel 1896 in Medicina ed è stata anche la prima donna ritratta sulle banconote, il suo ritratto venne raffigurato proprio sulle banconote italiane da mille lire.
Ed è proprio grazie al metodo Montessori che si sono formate grandi personalità del mondo delle tecnologia e di internet come i due fondatori di Google, il creatore di Amazon e l'inventore di Wikipedia, che hanno studiato proprio in delle
scuole montessoriane. In un'intervista di qualche anno fa, Jeff Bezos afferma di aver appreso da questo tipo di formazione innovativa, il valore dell'insistere nel tentare strade nuove per conseguire i propri obiettivi. Anche Will Write conferma un percorso molto simile, sostenendo che: “Il metodo Montessori gli ha insegnato la gioia della scoperta”.
Sia Larry Page quindi che Segej Brin attribuiscono ai loro anni alla Montessori l'origine dei corrispettivi trionfi imprenditoriali e, di conseguenza, la nascita del colosso Google. Larry Page afferma che per entrambi è stato importante essere educati con questo metodo che insegna a non seguire le regole, ma a trovare da soli le proprie motivazioni e ad elaborare delle soluzioni proprie.
Non resta che dire: “Grazie, Maria!”
NOTA: Tutti i campi sono obbligatori
La libreria javascript Open Source espressamente progettata per registrare i comportamenti degli utenti durante la consultazione di una pagina web.
Event Analytics si interfaccia con Google Analytics o Piwik e permette di tracciare qualsiasi tipo di interazione dell'utente con gli elementi dell'interfaccia grafica.