Infografiche | L'unione fa la forza!

Motivazione, buon senso e impegno attivo sul luogo di lavoro.

Mantenere motivato e produttivo un team di lavoro, oggi più che mai, è un aspetto da non lasciare al caso per creare un ambiente di lavoro sereno, produttivo e creativo. L’engagement dei dipendenti ha infatti assunto un ruolo cruciale in cui l’apporto di ciascun elemento del team è linfa vitale per l’intera azienda.

“La soddisfazione lavorativa riguarda l’attività di un lavoratore all’interno dell’organizzazione e deriva da un giusto compromesso tra i risultati raggiunti e quelli che si aspettava, che desiderava o che percepiva essere giusti o appropriati” (Cranny, Smith & Stone, 1992).

La relazione tra performance e soddisfazione lavorativa ha affascinato da decenni diversi ricercatori  i quali hanno individuato l’aspetto della motivazione come tassello centrale. La spinta motivazionale, infatti è quell’elemento che più di altri induce gli esseri umani ad impegnarsi attivamente nelle attività quotidiane, perché nasce da un bisogno: colmare il divario tra la condizione attuale e quella desiderata.

Di seguito riportiamo un'infografica sviluppata da SnackNation che analizza quali comportamenti sono segnali di mancato coinvolgimento e soddisfazione lavorativa dei propri dipendenti.

1 – NESSUNO SFORZO EXTRA

Se il lavoratore fa il minimo ed indispensabile probabilmente non è soddisfatto. Quando il team si sente parte dell’azienda, ogni individuo è motivato a raggiungere obiettivi e sostenere vision, mission e valori.
I lavoratori motivati non prestano il loro servizio esclusivamente per il salario, ma sono felici di rappresentare il brand all’esterno.

Dei piccoli esempi di massimo impegno:

  • Aiutare altri membri del team cimentandosi al di là dei propri compiti
  • Cercare non solo di raggiungere gli obiettivi, ma superarli
  • Organizzare nel meglio il tempo di lavoro e le attività della settimana

2. MANCANZA DI SPIRITO DI SQUADRA

Diverse ricerche hanno dimostrato che i lavoratori sono più felici nell’ambiente di lavoro se hanno dei rapporti di amicizia con i colleghi. Infatti lo spirito di squadra induce i componenti non solo a lavorare per se stessi ma anche per le persone che giornalmente sono al loro fianco, un po' come uno sport di squadra. Non a caso le migliori squadre sportive risultano essere molto legate sia dentro che fuori dal campo.
Un buon spirito di squadra porta i lavoratori a raggiungere obiettivi comuni, perché l’unione fa la forza.

3. LA POSIZIONE È PIÙ IMPORTANTE DEL CONTRIBUTO

Ci sono essenzialmente 2 tipi di azienda. Una è quella in cui lavoratore a testa bassa svolge i compiti legati al suo ruolo e se un collega ricopre una posizione lavorativa superiore la sua opinione vale di più; ed un’altra con un’organizzazione molto più orizzontale in cui l’opinione di ciascun dipendente vale nella stessa maniera fin dal primo giorno di lavoro.

Questa struttura orizzontale permette di individuare chi si limita al solo “compitino” soltanto perché fa parte dell’azienda da anni, ed è limitante per la crescita di una realtà, del suo futuro, in quanto un team sano è quello costituito da personalità focalizzate più sul futuro dell’impresa che sul passato. La mancanza di gerarchie implica un interscambio positivo in cui l’apporto di ognuno è fondamentale per aiutare l’azienda a crescere e prendere decisioni.

Anche se le strutture orizzontali sono tipiche e adatte a piccole aziende, alcuni principi possono essere applicati anche alle grandi. La cosa importante e vitale è moltiplicare le opportunità di incontri ed interazioni faccia a faccia. Diversi studi hanno dimostrato che i dipendenti che si incontrano settimanalmente si sentono 3 volte in più coinvolti rispetto a chi non ha mai fatto riunioni nel corso dell’anno.

4. INDIFFERENZA ALLA VISIONE AZIENDALE
Un altro elemento fondamentale è riuscire a condividere la vision aziendale con i propri dipendenti e collegarla con gli obiettivi del team. Questo aiuterà ad ispirarlo e a puntare tutto sullo stesso obiettivo proprio come una squadra.

5. NESSUN ORGOGLIO PER L’AZIENDA PER CUI SI LAVORA

Ulteriore elemento di insoddisfazione è la mancanza di orgoglio per l’azienda di cui si fa parte. Qualcuno che ama alla follia il suo lavoro e quello che fa, è sicuramente un dipendente che lavora in una azienda che è riuscita a creare una comunità, una tribù di cui si è fieri di esserne parte perché interconnessi da valori più alti.

6. LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE NON È UNA PRIORITÀ

I dipendenti che non hanno a cuore l’impresa per cui lavorano, non hanno molta considerazione della soddisfazione del cliente. Esistono aziende che danno piena autonomia ai dipendenti nel decidere azioni di customer care. L’obiettivo è offrire il massimo e dare un’impressione positiva di tutto ciò che si fa, difficilmente una persona non coinvolta emotivamente non riesce ad offrire questa tipologia di esperienza.

7. CONTRIBUTI PASSIVI

Un collaboratore propositivo è colui che cerca di migliorarsi costantemente, esprime le proprie idee liberamente, agisce a volte anche da leader, cerca di contribuire ai progetti.

8. NESSUN DESIDERIO DI ESSERE TENUTI A CONOSCENZA

Coloro ai quali sta a cuore l’azienda hanno a buon cuore avere accesso ad informazioni confidenziali. I team sani sono coloro che sono a conoscenza sia degli aspetti positivi ma anche di quelli negativi dell’azienda. Il loro supporto potrebbe essere prezioso.

9. NESSUNO INVESTE NELLA CRESCITA PERSONALE

Un dipendente che tiene alla crescita della propria azienda è colui che ricerca opportunità di crescita continuamente, è colui che non aspetta le istruzioni, ma che trova le soluzioni. I collaboratori coinvolti attivamente mostrano questi segni. Investono su se stessi e di conseguenza aiuteranno l’azienda a crescere con loro. Il lavoro del dirigente è quello di aiutare il suo team a crescere e a migliorare, che ha fiducia nelle capacità di ognuno lasciando loro le libertà per muoversi.

 

 

di Fabiola Ferrante

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