Una volta tanto il “magna magna all'italiana” diventa una cosa gradita e positiva. Sarà difatti compito dell'app Gnammo quello di redigere una piattaforma sul codice etico di autoregolamentazione in materia di cibo e partners di magnate.

Finora è stato pubblicato il primo piatto ma ciò non toglie che, in futuro, ci possano essere delle integrazioni cosa che rende il tutto molto appetitoso, visto che di social eating si tratta.

Gnammo ha persino redatto un suo codice deontologico in cui si invita il cuoco-organizzatore di eventi (e con ciò ci si riferisce anche ad eventi organizzati nella sua abitazione) a rispettare le norme che disciplinano l’attività di ristorazione anche in osservanza della recente risoluzione del Ministero per lo Sviluppo Economico.

Che dire, siamo arrivati proprio all'epoca del social sharing culinario e chissà se presto non arriveremo anche a quella del “crowdfunding enogastronomico”. Il passo potrebbe essere breve e chi lo può saperlo?