Che la vitamina B2 facesse bene al nostro organismo, è una cosa risaputa, ma che da oggi potesse anche “trasformarsi” in batteria è una novità, un ulteriore passo verso l'innovazione tecnologica.

Descritta sulla rivista Advanced Functional Materials, la batteria biologica è stata realizzata da un gruppo di chimici dell'università canadese di Toronto, guidato da Dwight Seferos. Questa batteria che, assomiglia molto a quelle tradizionali agli ioni di litio ad alta energia, ha però una differenza rispetto a quelle attualmente in commercio, che consiste nella capacità di immagazzinare l'energia elettrica utilizzando una molecola della vitamina B2. Si tratta della flavina, rilasciata quando la batteria è collegata ad un dispositivo.

Dwight Seferos ha affermato che “Quando si trova qualcosa di già pronto in natura si ottengono risultati più rapidamente” - ha poi aggiunto - “La vitamina B2 può accettare fino a due elettroni nello stesso momento”. Una caratteristica che rende la vitamina B2 più adatta alle unità di immagazzinamento rispetto ad altre molecole organiche. Certo, il risultato non è stato facile da ottenere, tuttavia il prossimo passo sarà quello di avere versioni delle batteria che possano essere ricaricate molte volte e adatte a dispositivi più grandi.

La nuova “batteria ecosostenibile” è di lunga durata e ad alta tensione e siamo più che certi che in futuro potrà trovare delle applicazioni, come ad esempio, quelle relative all'IoT.