Sicurezza | Arriva SPID, l'identità unica digitale

Da alcuni mesi è arrivato SPID, il Sistema pubblico per la gestione dell'identità Digitale che coinvolgerà il rapporto tra imprese e privati con i servizi online offerti dalla pubblica amministrazione, introdotto nel programma dell'agenda digitale di Renzi

Si tratta di un “pin unico”, di una sola identità digitale che rimpiazza i diversi codici e password già esistenti per entrare nei diversi siti web dei servizi online pubblici e privati come ad esempio le banche. I Servizi a cui si potrà accedere sono svariati, dal pagamento della Tasi, al bollo auto, prestazioni sanitarie, iscrizione all'Inps, pagamento dei contributi dei lavoratori, l'iscrizione all'asilo nido.

Richiesta assegni familiari, CUD, sportello Imu-Tari-Tasi, riscatto della laurea e chi più ne ha più ne metta, come il 730 precompilato, la certificazione Isee, i servizi anagrafici, il ritiro dei referti medici, le denunce di infortuni all'Inail, gli incentivi alle imprese e i certificati energetici. Insomma si tratta di un servizio a tutto tondo che intende offrire i più svariati servizi utilizzando le tecnologie moderne digitali. L’identità SPID è rilasciata dagli Identity Provider, i Gestori di identità digitale, soggetti privati che sono stati accreditati dall'Agid (Agezia di gestione di identità digitale) che si occupano di fornire le identità e gestiscono l’autenticazione degli utenti. A oggi sono tre: Infocert, Poste italiane e Telecom. Per ottenere l'identità digitale l'utente deve farne richiesta al gestore, fornendo nome, cognome, luogo di nascita, sesso, codice fiscale ed estremi del documento d'identità. Una volta verificati i dati, il gestore emette l’identità digitale. Sembrerebbe molto semplice se i gestori non avessero attivato modalità diverse per fornire l'identità al cittadino richiedente e se non servisse la firma digitale, la carta d'identità elettronica e in alcuni casi il riconoscimento tramite webcam dell'identità al costo di 15 €.

Insomma un'attività di semplificazione che spinge gli italiani a digitalizzarsi e a mettersi in linea con gli standard tecnologici degli Stati Europei. Al momento l'utilizzo è limitato, entro 24 mesi tutte le Pubbliche Amministrazioni aderiranno obbligatoriamente a Spid. È gratis per i primi due anni, eccetto per alcune modalità di ottenimento (come il riconoscimento via web di Infocert o, in futuro, via postini a domicilio con Poste). I tre fornitori non hanno ancora deciso se dopo i 2 anni sarà un servizio a pagamento, ciò che è certo al momento e che per le aziende avrà un costo, perché pensato per il business e quindi associato ad una smartcard.

SPID rappresenta uno sforzo di interoperabilità molto importante che è stato criticato per due ragioni, una riguarda la concorrenza tra operatori e l’altra il concetto di profilazione. In realtà la tecnologia utilizzata è quella già usata da Google, Facebook, e dai servizi di eCommerce, e quindi altre grandi società che sembrano possedere la più grande mole di dati di tutti i tempi, ed è anche vero che la profilazione è illegale nel caso dello SPID, disegnato con la consulenza del garante della Privacy.

Che dire ancora, speriamo che ce la caviamo.

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