La nuova frontiera dei robot sembra non avere limiti, difatti, un nuovo sistema che permette di controllare i robot con il pensiero e con i gesti della mano è stato messo a punto nel Laboratorio di Informatica e Intelligenza artificiale del Massachusetts Institute of Technology (Mit). L'invenzione si basa sulla capacità di rilevare i segnali cerebrali noti come ErrP, "Error-related Potential", che si verificano quando un essere umano si accorge di un errore. 

Il test è stato fatto utilizzando il robot umanoide della Rethink Robotics, chiamato Baxter, che è stato collegato a un uomo tramite una serie di elettrodi posti sulla sua testa e anche sulle sue braccia. Questo innovativo sistema va molto oltre il semplice sviluppo dell’interfaccia cervello-computer poiché “consente di correggere immediatamente gli eventuali errori di esecuzione, attraverso le onde cerebrali e i gesti delle mani, rendendo così più semplice la gestione dei robot e delle loro attività”.

Il sistema prevede il monitoraggio di una persona il cui compito è supervisionare il lavoro di un robot. Quando la persona si accorge che il robot sta sbagliando, il segnale ErrP prodotto dal suo cervello interrompe l'azione del robot. L'umano produce quindi un gesto con la mano che indica al robot l'operazione corretta (questo passaggio sfrutta il monitoraggio dell'attività muscolare).

Equipaggiato con un trapano elettrico e lasciato ad agire autonomamente, Baxter trovava il punto giusto nel 70 per cento dei casi; con la supervisione umana, il tasso di successo è salito al 97 per cento.