Informazione digitale a cura di Netdesign
Lo studio condotto da Tim Wo, professore alla Columbia e promotore della “network neutrality” è stato commissionato da Yelp.
In esso si rivela che Google potrebbe barare falsificando i risultati per potere promuovere i suoi prodotti. Secondo lo studio Google, infatti, avrebbe manomesso il suo algoritmo per falsificare i risultati.
La versione alternativa dei risultati di ricerca di Google (quella improntata da Yelp) mostrava ciò che non era, si registrava circa il 45% di click in più. Il fine non era il miglioramento dei servizi agli utenti e commercianti ma quello di promuovere i propri prodotti a discapito della concorrenza.
Non sarebbe una novità e non ci sarebbe molto da meravigliarsi che Google alterasse i risultati delle ricerche per favorire i prodotti del proprio ecosistema. Il dubbio esisteva da tempo. Se le chiavi le possiede una sola persona è più probabile che il “controllo” favorisca maggiormente una oligarchia del potere. Cosa che non collima affatto con una politica democratica rivolta alla difesa dei consumatori.
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