Informazione digitale a cura di Netdesign
Ebbene sì, la risposta alla curiosa domanda del titolo ci arriva dall'Università di Stanford, dove Manu Prakash, insieme al suo team di ricercatori, ha sviluppato un computer sincrono che funziona sfruttando la fisica delle goccioline d'acqua.
Ovviamente non si tratta di un computer come lo intendiamo noi, ma di un nuovo modo per manipolare la materia. Lo stesso Manu Prakash ha affermato quanto segue: "Il nostro obiettivo non è competere con i computer elettronici ma realizzare una classe di computer totalmente nuova che può controllare e manipolare la materia fisica in modo preciso".
Proprio stavolta si potrebbe dire che “Il PC fa acqua da tutte le parti!”
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